La prevenzione dell’infezione da Hiv è al centro di un crescente dibattito in Italia, soprattutto alla luce degli sviluppi recenti nel campo delle malattie sessualmente trasmesse. Nel contesto dell’evento “Hiv Summit: Ending the Hiv Epidemic in Italy”, tenutosi a Roma il 16 aprile 2025, Antonella Castagna, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha condiviso importanti riflessioni sulla necessità di un approccio integrato e strategico.
Il contesto della prevenzione
Durante il summit, Antonella Castagna ha evidenziato l’importanza di un piano nazionale che riveda l’infezione da Hiv all’interno di un quadro più ampio delle malattie sessualmente trasmesse. La specialista ha affermato che la prevenzione deve essere vista come un’attività multifattoriale, mirata a raggiungere le popolazioni più vulnerabili e difficili da raggiungere. “Prevenzione significa approcciare le popolazioni più difficili da raggiungere, fare il test, quindi la diagnosi e poi convogliare i trattamenti nella direzione giusta”, ha dichiarato Castagna.
L’evento ha visto la partecipazione di istituzioni, decisori politici, esperti del settore medico-scientifico e rappresentanti di associazioni, tutti uniti per discutere strategie efficaci per combattere l’epidemia di Hiv in Italia. Questo incontro rappresenta un passo significativo verso una maggiore consapevolezza e azione coordinata nel settore della salute pubblica.
Strategie di screening e diagnosi
Castagna ha messo in luce le azioni necessarie per migliorare la diagnosi e la prevenzione dell’Hiv. Ha sottolineato l’importanza dello screening, che è già ben organizzato per alcuni gruppi, come i maschi eterosessuali e non, ma ha evidenziato che ci sono categorie come le sex workers, le donne e i detenuti che necessitano di un approccio più mirato. “Oggi sappiamo che lo screening delle malattie sessualmente trasmesse è fondamentale”, ha affermato.
La dottoressa ha insistito sulla necessità di un intervento più capillare per garantire che le persone a rischio ricevano i test e le diagnosi necessarie. “Fare prevenzione significa fare diagnosi, fare il test e poi convogliare i trattamenti nella direzione giusta”, ha detto, evidenziando le opportunità terapeutiche disponibili.
Innovazioni nella prevenzione
La specialista ha parlato anche delle nuove opzioni terapeutiche disponibili per la prevenzione dell’infezione da Hiv. “Abbiamo la grande possibilità di fare prevenzione per l’infezione dell’Hiv. Oggi abbiamo gli strumenti, sia la terapia orale, e speriamo in futuro nella prevenzione con i farmaci long acting“, ha dichiarato Castagna. La dottoressa ha sottolineato l’importanza di tradurre questi strumenti in programmi concreti e attuabili.
La discussione si è quindi spostata sull’importanza di implementare efficacemente queste strategie nel sistema sanitario italiano, per garantire che le innovazioni nella prevenzione possano avere un impatto reale sulla salute pubblica. Castagna ha concluso il suo intervento con un appello a tutti i partecipanti affinché si uniscano in uno sforzo collettivo per affrontare l’epidemia di Hiv, sottolineando che il futuro della prevenzione dipende dalla capacità di tutti di lavorare insieme per raggiungere i più vulnerabili.
