Il 16 aprile 2025, la Camera dei Deputati ha ospitato un incontro istituzionale intitolato “Perché i fumetti fanno bene alla salute”. Questo evento ha messo in luce il fenomeno della graphic medicine, un approccio innovativo che utilizza il linguaggio del fumetto per affrontare temi legati alla malattia, alla disabilità e al rapporto tra pazienti e professionisti sanitari. L’incontro ha visto la partecipazione di Stefano Ratti, presidente di Graphic Medicine Italia, il quale ha illustrato l’importanza di queste narrazioni visive nel contesto sanitario.
Il potere della graphic medicine
La graphic medicine si propone di raccontare storie che nascono dall’esperienza diretta di pazienti e caregiver, creando un ponte comunicativo tra il mondo della salute e quello della narrazione. Questi libri illustrati non sono semplici opere artistiche, ma strumenti potenti in grado di trasmettere emozioni e informazioni cruciali. Ratti ha spiegato che il lavoro di graphic medicine non si limita a illustrare esperienze, ma integra arte, ricerca e scienza in un’unica narrazione. Questo approccio interdisciplinare ha il potenziale di migliorare la formazione e la comunicazione nel settore medico, rendendo le informazioni più accessibili e comprensibili.
Durante l’incontro, Ratti ha dichiarato: “Portiamo le storie dei pazienti fuori dall’ospedale o almeno ci proviamo”. Ha sottolineato che, sebbene la graphic medicine non sia ancora uno strumento ampiamente adottato nella sanità pubblica, eventi come questo rappresentano un passo significativo verso una maggiore consapevolezza e integrazione di queste pratiche. La graphic medicine, infatti, offre una nuova prospettiva per discutere argomenti delicati, come il consenso informato, in modo più coinvolgente e comprensibile.
Progetti e iniziative in corso
Attualmente, Graphic Medicine Italia sta sviluppando diverse iniziative, tra cui la creazione di biografie a fumetti dedicate a organi specifici e il volume “Primo paziente”, che tratta della donazione del corpo alla scienza. Ratti ha evidenziato l’importanza di mettere i professionisti e i pazienti al centro delle storie, evidenziando come questo approccio possa arricchire il panorama sanitario. Presso il Centro di anatomia clinica dell’Università di Bologna, dove si svolgono attività di formazione in medicina e malattie rare, la graphic medicine viene utilizzata per coinvolgere gli studenti in un modo innovativo e stimolante.
Ratti ha anche fatto riferimento a come il mondo del fumetto stia contribuendo a salvaguardare la capacità di raccontare storie, citando l’esempio di Netflix che ha adattato graphic novel in serie televisive. Questo dimostra l’interesse crescente verso le narrazioni visive e il loro potere di comunicazione.
L’educazione alla graphic medicine
Un’altra iniziativa significativa è l’attivazione del corso elettivo “Graphic-Based Medicine”, avviato l’11 marzo 2025 presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Bologna. Questo corso, curato da Veronica Moretti e Stefano Ratti, è strutturato in tre moduli e può essere frequentato già dal primo anno di studi. Il programma prevede un mix di lezioni teoriche e pratiche, con un focus sull’apprendimento esperienziale attraverso la lettura di graphic novel e la creazione di brevi fumetti.
Il corso mira a fornire agli studenti le competenze necessarie per utilizzare il linguaggio grafico nella medicina, con l’obiettivo di promuovere una comunicazione più efficace e accessibile. Inoltre, il corso ospiterà esperti internazionali che condivideranno le loro ricerche e esperienze nel campo della graphic medicine, contribuendo a formare una nuova generazione di professionisti della salute capaci di integrare arte e scienza nella loro pratica.
L’incontro alla Camera dei Deputati ha rappresentato un’importante occasione per riflettere sul futuro della comunicazione in ambito sanitario, sottolineando il valore delle storie e delle esperienze vissute dai pazienti.
