I risultati di uno studio internazionale di lunga durata hanno rivelato che le donne e le persone senza complicanze legate all’obesità tendono a ottenere risultati migliori nella perdita di peso. Questo studio si concentra sull’efficacia della tirzepatide, un farmaco innovativo utilizzato per il trattamento dell’obesità e del diabete di tipo 2.
Il 14 aprile 2025, i ricercatori italiani hanno presentato i risultati al Congresso europeo sull’obesità (Eco) che si svolge a Malaga, in Spagna, dall’11 al 14 maggio. Lo studio, guidato da Luca Busetto dell’Università di Padova e in collaborazione con Eli Lilly, ha esaminato gli effetti della tirzepatide su un campione di 700 adulti, di cui il 64% donne, con un’età media di 48 anni. Tutti i partecipanti erano inizialmente obesi o in sovrappeso e prediabetici.
L’analisi ha mostrato che il trattamento settimanale con tirzepatide può portare a una perdita di peso significativa per almeno tre anni. I dati indicano che le donne e le persone senza patologie correlate all’obesità hanno maggiori probabilità di raggiungere un plateau nella perdita di peso. Questo studio rappresenta una continuazione della fase 3 dello studio Surmount-1, che ha già dimostrato l’efficacia della tirzepatide in contesti clinici.
Meccanismo d’azione della tirzepatide
La tirzepatide agisce imitando due ormoni, il Glp-1 e il Gip, che vengono naturalmente secreti dall’intestino dopo i pasti e sono responsabili della stimolazione della produzione di insulina. Questo farmaco non solo riduce l’appetito, ma rallenta anche il processo di svuotamento gastrico e interagisce con le aree del cervello che gestiscono la sensazione di sazietà.
Luca Busetto ha commentato che i risultati a lungo termine dimostrano che una perdita di peso clinicamente rilevante può essere mantenuta fino a tre anni in una popolazione eterogenea di adulti non diabetici. Tuttavia, non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo, e i dati suggeriscono che le donne e coloro senza complicanze legate all’obesità hanno una probabilità maggiore di successo nella perdita di peso.
Dettagli della ricerca
I ricercatori hanno analizzato le variazioni percentuali del peso corporeo dei partecipanti dalla randomizzazione fino alla settimana 176, che corrisponde a tre anni. Sono stati identificati tre gruppi con modelli distinti di perdita di peso: il primo gruppo ha perso circa il 10% del peso corporeo, il secondo ha raggiunto una perdita di circa il 20%, mentre il terzo gruppo ha mostrato la perdita più significativa, fino al 31%.
Il terzo gruppo, caratterizzato da una maggiore percentuale di donne e da soggetti senza condizioni mediche legate all’obesità, ha raggiunto un plateau di peso più tardi, tra la settimana 36 e la 48. Busetto ha sottolineato che tutti i partecipanti, a un certo punto, raggiungono un plateau nella perdita di peso, e che gli ormoni che regolano la fame e il peso corporeo interagiscono con meccanismi protettivi del corpo.
La maggior parte dei partecipanti ha mantenuto una perdita di peso clinicamente significativa per tre anni. Anche una modesta perdita di peso, come il 5%, può ridurre il rischio di sviluppare diabete e migliorare la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo. I risultati possono fornire informazioni preziose sull’efficacia della tirzepatide in diverse fasce demografiche, permettendo di personalizzare i piani di trattamento. Non sono stati segnalati nuovi problemi di sicurezza, con effetti collaterali comuni come nausea, diarrea e stitichezza.
