Una bambina di tre anni ha perso la vita a causa di complicanze respiratorie legate all’infezione da influenza aviaria H5N1 in Messico. La piccola, originaria dello Stato di Durango, era stata ricoverata in ospedale venerdì 4 aprile 2025 e le sue condizioni erano risultate gravi. Le autorità sanitarie messicane hanno confermato il decesso, avvenuto martedì 8 aprile, segnando il primo caso mortale di H5N1 nel Paese.
Dettagli del caso in Messico
La bambina era stata diagnosticata con il virus H5N1 nei giorni precedenti al suo ricovero. Secondo le informazioni fornite dalle autorità sanitarie, il decesso è avvenuto a causa di complicazioni respiratorie legate all’infezione. La piccola aveva mostrato sintomi significativi che hanno richiesto il suo trasferimento in ospedale, dove è rimasta sotto stretto monitoraggio. Nonostante gli sforzi dei medici, la gravità della sua condizione ha portato a esiti tragici.
Fino ad oggi, sono state effettuate indagini su 38 persone che avevano avuto contatti con la bambina, tutte risultate negative al virus. Questo ha portato le autorità a dichiarare che il rischio di una ulteriore trasmissione dell’infezione rimane basso. Tuttavia, il caso ha suscitato preoccupazione tra la popolazione locale e gli esperti di salute pubblica, data la natura contagiosa del virus tra gli uccelli e i mammiferi.
Contesto globale dell’influenza aviaria H5N1
L’influenza aviaria H5N1 è un virus che ha colpito numerosi paesi in tutto il mondo, infettando principalmente gli uccelli selvatici e domestici. Negli ultimi anni, ci sono stati casi sporadici di infezione umana, ma la maggior parte dei decessi si è verificata in paesi come Vietnam, Egitto, Indonesia e Cambogia fino al 2019. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), tra il 2003 e il 12 dicembre 2024, si sono registrati 464 decessi umani legati a questo virus.
Recentemente, gli Stati Uniti hanno segnalato il primo decesso a causa dell’H5N1 nel gennaio 2025, evidenziando la necessità di un monitoraggio continuo e di misure preventive per contenere la diffusione del virus. Le autorità sanitarie internazionali continuano a raccomandare la sorveglianza attiva e la vaccinazione del bestiame per prevenire focolai futuri.
La situazione in Messico, quindi, rappresenta un campanello d’allarme per le autorità sanitarie, che devono mantenere alta l’attenzione e prepararsi a eventuali sviluppi nel monitoraggio dell’influenza aviaria.
