Sepioni (Asl Umbria 1): “Negli ultimi 10 anni registrate 40mila esperienze pre-morte”

Il convegno a Roma esplora le esperienze di pre-morte, coinvolgendo esperti in un dialogo tra scienza e religione per comprendere fenomeni complessi e le loro implicazioni.

Oggi, 7 marzo 2025, Roma è stata teatro di un convegno dedicato alle esperienze di pre-morte, intitolato “Le esperienze di pre-morte (Nde). Fenomenologia e cambiamenti”. L’evento si è svolto presso il Centro Studi Americani e ha visto la partecipazione di esperti provenienti da diversi ambiti, tra cui fisici e medici, con l’obiettivo di esplorare scientificamente questi fenomeni.

Il moderatore del convegno

Francesco Sepioni, un medico di emergenza-urgenza della Asl Umbria 1 e autore del libro “Al Confine con l’Aldilà”, ha moderato il convegno. Durante il suo intervento, ha sottolineato l’importanza di fornire risposte scientifiche alle esperienze di pre-morte, un tema che ha suscitato un crescente interesse negli ultimi dieci anni, con circa 40.000 persone che affermano di aver vissuto tali esperienze. “La scienza deve fare la sua parte per dare concretezza a questi fenomeni, capirli e conoscerli. È un obiettivo arduo, ma ci riusciremo”, ha dichiarato Sepioni.

Il tema delle esperienze di pre-morte

Il convegno ha affrontato vari aspetti delle esperienze di pre-morte, note anche come Near-death experiences (Nde), e delle esperienze extracorporee (Out-of-Body experiences, Obe). Questi fenomeni, documentati in diverse culture e epoche storiche, continuano a suscitare interesse sia nel campo scientifico che in quello religioso. Sepioni ha evidenziato che, nonostante la complessità del tema, è fondamentale analizzare la fenomenologia e i cambiamenti che avvengono nel soggetto dopo aver vissuto tali esperienze.

Durante l’incontro, sono stati presentati casi documentati e scientificamente comprovati. Sepioni ha citato un caso risalente al 2011, in cui una persona intubata e priva di attività cardiaca e respiratoria ha vissuto un’esperienza di pre-morte. Questa persona ha riferito di aver visto e sentito la propria rianimazione, raccontando persino le parole pronunciate dai medici e indicando il luogo in cui era stata posizionata una protesi dentaria rimossa da un’infermiera.

Il contributo della scienza

Il convegno ha messo in evidenza la necessità di un approccio multidisciplinare per comprendere appieno le esperienze di pre-morte. La partecipazione di esperti in vari campi scientifici è stata ritenuta fondamentale per dare credibilità a questi fenomeni e per promuovere una ricerca più approfondita. La scienza, secondo Sepioni, ha il compito di analizzare e spiegare questi eventi, che continuano a sollevare interrogativi e curiosità in tutto il mondo.

La discussione ha incluso anche l’importanza di un dialogo aperto tra scienza e religione, poiché entrambi i mondi possono trarre vantaggio da una maggiore comprensione delle esperienze di pre-morte. L’incontro ha rappresentato un passo significativo verso la creazione di un ponte tra le diverse discipline e la ricerca di risposte a domande esistenziali che affliggono l’umanità da secoli.

La giornata si è conclusa con un forte senso di impegno da parte dei partecipanti nel continuare a esplorare e studiare questi fenomeni, con la speranza di contribuire a una maggiore comprensione delle esperienze di pre-morte e delle loro implicazioni per la vita e la morte.

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