Gli italiani alle prese con l’influenza: 6 milioni colpiti, ma i dati rassicurano

L’Italia affronta un aumento dei casi influenzali con 6 milioni di malati, ma l’impatto è inferiore rispetto all’anno scorso. Esperti avvertono di mantenere alta la vigilanza su virus e vaccinazioni.
Gli italiani alle prese con l'influenza: 6 milioni colpiti, ma i dati rassicurano - Salutextutti.it

Con l’arrivo dell’inverno e le temperature in calo, l’Italia sta affrontando un incremento di casi influenzali. Recenti stime indicano che circa 6 milioni di italiani sono attualmente a letto a causa di sintomi influenzali, mettendo in allerta il sistema sanitario. Tuttavia, gli esperti avvertono che la situazione, sebbene critica, presenta un impatto complessivo inferiore rispetto all’anno scorso. Secondo l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, le curve dell’incidenza mostrano un numero di contagi almeno sette volte più basso rispetto alla stagione passata.

La situazione attuale dell’influenza in Italia

L’epidemiologo Massimo Ciccozzi, del Campus Biomedico di Roma, ha recentemente fatto il punto sulla situazione influenzale nel Paese, controllando i dati delle ultime settimane. Nonostante l’aumento dei casi e la possibilità di un picco entro la fine di gennaio, le statistiche attuali indicano una stagione influenzale meno grave del previsto. Ciò offre un certo conforto per la popolazione, soprattutto considerando che la scorsa stagione ha registrato un numero record di contagi. Ciccozzi invita a non farsi prendere dal panico, sottolineando che l’influenza di quest’anno non sta avendo l’impatto temuto inizialmente.

I dati raccolti mostrano che il numero dei contagiati per ogni 1.000 persone è notevolmente inferiore rispetto agli anni precedenti, un segnale che potrebbe indicare che il virus circolante presenta una virulenza minore. Gli esperti, tuttavia, continuano a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione, suggerendo alla popolazione di non abbassare la guardia e di prendere le giuste precauzioni.

Influenza o Covid: sintomi a confronto

La circolazione di virus influenzali e di SARS-CoV-2 ha reso complessa la diagnosi delle patologie respiratorie, rendendo difficile distinguere tra influenza e Covid-19. Secondo Ciccozzi, non è più possibile riconoscere i due virus senza un tampone specifico, poiché i sintomi sono molto simili. Tra i sintomi più comuni vi sono febbre, tosse secca, dispnea e dolori muscolari, con occasionali mal di testa significativi.

Fortunatamente, la durata dei sintomi è di norma limitata a una settimana. Per coloro che sono particolarmente vulnerabili, come gli over 65 e le persone con patologie preesistenti, la vaccinazione rappresenta una strategia fondamentale per evitare complicazioni e per garantire una protezione adeguata. Anche dopo il picco, gli esperti raccomandano la vaccinazione, poiché i contagi possono persistere anche nei mesi successivi.

In caso di infezione, si consiglia di adottare terapie supportate da evidenze scientifiche, come antipiretici e antinfiammatori. È fondamentale evitare l’uso non necessario di antibiotici per non andare a trattare condizioni virali inappropriatamente.

Vigilanza sul Metapneumovirus e l’aviaria

Un’ulteriore fonte di preoccupazione è rappresentata dal Metapneumovirus umano, recentemente menzionato in relazione a notizie provenienti dalla Cina. Ciccozzi sottolinea che si tratta di un virus già noto alla comunità scientifica dal 2001 e che è stato attentamente monitorato dal 2016. Sebbene possa causare polmoniti e bronchioliti, specialmente in bambini e anziani, non deve destare allarmismo eccessivo.

Tuttavia, l’attenzione deve rimanere alta nei confronti dell’aviaria, un virus che, recentemente, ha causato una vittima. Ciccozzi indica che il virus H5N1 è presente nel sistema avicolo e ha mostrato una capacità di mutazione significativa. Sebbene ad oggi non sia stato registrato un contagio tra esseri umani, la possibilità che esso avvenga potrebbe avere conseguenze gravi. Con un alto tasso di letalità, che indica che circa 33 persone su 100 infettate potrebbero non sopravvivere, è cruciale mantenere una vigilanza continua sulla diffusione di questa malattia.

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