Negli ultimi anni, gli interventi di emergenza nei reparti sanitari hanno subito un incremento preoccupante di aggressioni ai danni del personale medico e paramedico. Per fronteggiare questo fenomeno allarmante, il Policlinico Umberto I di Roma ha deciso di intraprendere un percorso formativo, dove medici e infermieri apprendono tecniche di autodifesa e gestione delle situazioni di conflitto. Ogni mese, su base volontaria, il personale ha la possibilità di partecipare a corsi tenuti da professionisti esterni, con l’obiettivo di fornire strumenti utili per garantire la propria sicurezza e quella dei pazienti.
Un corso di autodifesa per il personale del pronto soccorso
Il pronto soccorso è notoriamente uno dei reparti più a rischio, esposto a situazioni di tensione e aggressività. Per questo motivo, i corsi di autodifesa sono stati avviati in modo prioritario per il personale di questo reparto. Le lezioni offrono un mix di teoria e pratica, dove il personale impara a riconoscere i segnali precoci di una potenziale aggressione e a utilizzare tecniche di de-escalation per sventare conflitti. Questo approccio consente di affrontare le tensioni verbali senza ricorrere a misure violente, promuovendo un ambiente più sicuro.
Il professore Giuseppe La Torre è il direttore scientifico dei corsi e sottolinea l’importanza del feedback ricevuto dai partecipanti. Molti sanitari hanno dichiarato di aver utilizzato con successo le tecniche apprese in situazioni reali. Un caso emblematico è stato quello di un operatore che, aggredito fisicamente, è riuscito a liberarsi grazie alle competenze acquisite durante le lezioni. Questa testimonianza evidenzia l’efficacia del programma e il suo impatto positivo sulla sicurezza del personale.
La formazione del personale: formazione teorica e pratica
I corsi sono condotti da un team di esperti in autodifesa e disciplina marziali. Tra questi, Adolfo Bei, docente di discipline di combattimento, e Michele Vannacci, maestro di judo con una vasta esperienza nell’addestramento delle forze di polizia. Gli istruttori enfatizzano che l’obiettivo non è solo quello di neutralizzare l’aggressore, ma principalmente di difendersi e scappare in sicurezza. In seguito alla formazione, il personale medico sviluppa una maggiore consapevolezza e si sente più pronto a gestire situazioni ostili senza escalation della violenza.
Le tecniche di de-escalation proposte non sono solo pratiche fisiche, ma includono strategie comunicative efficaci per disinnescare la tensione emotiva. Questa preparazione è fondamentale, dato il contesto sanitario, dove il personale deve garantire la sicurezza non solo per sé stesso, ma anche per i pazienti e gli altri collaboratori.
La normalizzazione della violenza e il divario di genere
Il fenomeno delle aggressioni nei confronti dei sanitari è ricondotto, in parte, a una forma di normalizzazione della violenza in ambienti ad alto stress come gli ospedali. La dottoressa Beatrice Bottini, medico assistente sanitario e autrice di una tesi sulle aggressioni al personale del Policlinico, ha rilevato che una parte dei sanitari percepisce le aggressioni come normali all’interno di un contesto lavorativo critico. Questa accettazione del fenomeno può portare a un vero e proprio circolo vizioso, simile a quello che si riscontra in casi di violenza domestica.
Inoltre, Bottini ha evidenziato un’importante disparità di genere nella frequenza delle aggressioni. Le colleghe donne sono particolarmente vulnerabili e si sentono più a rischio, sia all’interno delle strutture ospedaliere che nei contesti quotidiani. Questa percezione è stata amplificata durante il periodo pandemico, quando la stressante situazione legata alla somministrazione dei vaccini ha portato a situazioni aggressive nei confronti del personale sanitario.
In questo scenario, la formazione e il supporto a favore degli operatori sanitari appaiono sempre più necessari. Adottando pratiche di autodifesa e strategie di gestione delle aggressioni, i professionisti del settore possono contribuire a creare un ambiente di lavoro più sicuro e positivo, in grado di affrontare le sfide quotidiane con maggiore resilienza.