Uno strumento importante di valutazione, utile a ‘misurare’ la qualità nutrizionale dei pasti e la dimensione ambientale e sociale del servizio di ristorazione -

In Emilia-Romagna la tutela della salute passa anche da una corretta alimentazione, ed è nell’infanzia che si impara a mangiare sano. In questo contesto, la famiglia e la scuola assumono un ruolo strategico: è in classe, infatti, che le bambine e i bambini trascorrono gran parte della propria giornata.

Proprio per fornire uno strumento che su tutto il territorio regionale consenta l’applicazione di standard nutrizionali e di sostenibilità in grado di migliorare la qualità degli alimenti somministrati nelle scuole, ridurre i cibi non salutari e favorire l’equilibrio energetico dei più giovani, la Regione Emilia-Romagna, assieme al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, ha elaborato le nuove Linee Guida.

Uno strumento di lavoro – ‘Linee Guida per l’offerta di alimenti e bevande salutari e sostenibili nelle scuole e strumenti per la sua valutazione e controllo’ – che è stato presentato ieri in occasione del convegno “Nuove prospettive per la ristorazione scolastica”, organizzato a Bologna, nella Terza Torre, dalla Regione.

Dopo l’intervento di apertura dell’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, si sono alternati relatori e relatrici della Commissione europea, della dirigenza scolastica, del Servizio sanitario regionale, dell’Università e degli Enti locali, con l’obiettivo di tracciare nuove linee di indirizzo condivise per il futuro del settore, raccogliendo le voci di tutti i soggetti che a vario titolo ne fanno parte.

“Queste nuove Linee guida costituiscono uno strumento importante di valutazione, utile a ‘misurare’ la qualità nutrizionale dei pasti e la dimensione ambientale e sociale del servizio di ristorazione – spiega Donini -. Un’alimentazione scolastica di qualità non contribuisce solo alla salute degli studenti che ne usufruiscono, ma è anche un investimento sul loro futuro.

Consente, infatti, di insegnare ai più giovani corretti e sani stili di vita, di incrementare la loro consapevolezza rispetto a una buona alimentazione, di contrastare le disuguaglianze sociali e migliorare le abitudini alimentari, riducendo al contempo gli sprechi. È un impegno che, come Regione Emilia-Romagna, portiamo avanti da tempo – chiude l’assessore – anche in collaborazione con i territori, con l’obiettivo di contribuire a costruire, per le giovani generazioni, un futuro che sia sempre più sostenibile da tutti i punti di vista, a partire da quello sanitario, sociale ed ambientale”.

“Il convegno e lo sviluppo delle nuove Linee guida si inseriscono in un contesto più ampio, quello del Laboratorio di Ristorazione Sostenibile (Lariso). Un esperimento di progettazione partecipata volto a riunire ad uno stesso tavolo i diversi soggetti locali che lavorano nel settore di ristorazione collettiva per definire politiche dal basso – afferma il professor Matteo Vittuari, tra i coordinatori del Laboratorio -. All’interno del Laboratorio ci siamo dati l’obiettivo di sperimentare azioni per rendere la ristorazione collettiva, in questo caso scolastica, uno spazio dove rispondere ai bisogni dell’utenza in modo inclusivo e innovativo.

Lariso lavora per stimolare comportamenti virtuosi e scelte più sane e sostenibili a partire, ad esempio, dalla lotta contro lo spreco alimentare. Il comparto ristorativo è detentore di un importantissimo potere decisionale sui nostri sistemi alimentari. Per questo, se amministrato virtuosamente, può davvero contribuire allo sviluppo di comunità che guardino al consumo alimentare, non soltanto come a un gesto di nutrizione e piacere, ma anche di impegno, rispetto e tutela”.

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