La sitcom ‘Ho preso un granchio’ affronta le sfide dell’adolescenza e del cancro con ironia e creatività

La sitcom ‘Ho preso un granchio’, scritta e interpretata da giovani in cura all’Istituto Nazionale Tumori di Milano, affronta con ironia le sfide dell’adolescenza e della malattia oncologica.
La sitcom 'Ho preso un granchio' affronta le sfide dell'adolescenza e del cancro con ironia e creatività - Salutextutti.it

Un gruppo di giovani talentuosi sta per debuttare sul piccolo schermo con una nuova sitcom dal titolo ‘Ho preso un granchio’. Questa serie, scritta e interpretata da ragazzi in trattamento all’Istituto Nazionale Tumori di Milano, affronta in modo originale e profondo le complessità dell’adolescenza e della malattia. Un progetto innovativo che si pone come obiettivo di portare alla luce le sfide quotidiane che vivono i teenager oncologici, utilizzando la creatività per esprimere emozioni difficili.

Un progetto innovativo per la gioventù oncologica

Il Progetto Giovani dell’INT è stato avviato nel 2011 con l’intento di creare un modello di assistenza specifico per i giovani che si trovano a fronteggiare una patologia oncologica. Questi ragazzi, definiti “apolidi” dalla comunità medica, si trovano in una fase della vita in cui non possono essere trattati come bambini, ma non sono nemmeno pronti per l’assistenza adulti. Attraverso varie iniziative artistiche, il progetto ha fornito loro spazi sicuri per esprimere le proprie emozioni e affrontare i temi complessi legati alla malattia.

Tra le iniziative realizzate nel corso degli anni ci sono stati concerti, sfilate di moda, esperienze di scrittura e fotografia. L’arrivo della sitcom rappresenta una nuova avventura creativa, caratterizzata dalla stessa filosofia: raccontare paure e speranze in modo sincero e ironico. Il Progetto Giovani non solo si impegna a rendere più supportabile il percorso di cura, ma ha anche il merito di offrire una formazione artistica ai ragazzi coinvolti, preparandoli a un futuro che va oltre la malattia.

Un’esperienza di condivisione e crescita personale

Secondo Andrea Ferrari, oncologo pediatra e coordinatore del progetto, la qualità della vita è fondamentale tanto quanto la qualità della cura. I ragazzi sono stati attivamente coinvolti in ogni aspetto della realizzazione della sitcom, fungevano da sceneggiatori e attori, e questo ha rappresentato un momento di unione e condivisione. Ogni episodio, lungo sette minuti, è ambientato nell’ambulatorio di oncologia pediatrica dell’INT e affronta vari aspetti della vita in ospedale.

Le storie raccontate non sono semplici aneddoti, ma riflettono le reali esperienze dei ragazzi. Temi come la difficoltà di relazionarsi con i coetanei, la percezione di sé e le insicurezze legate all’età sono al centro delle narrazioni. Edoardo e Marta, due giovani protagonisti, affermano che i temi affrontati nella serie sono quelli che realmente contano per i loro coetanei. “La sitcom ci ha dato l’opportunità di affrontare situazioni scomode con una certa leggerezza”, spiega Marco, aggiungendo che la creatività ha avuto un ruolo terapeutico nell’elaborazione del loro vissuto.

Un importante passo nella sensibilizzazione sociale

‘Ho preso un granchio’ sarà trasmessa su Mediaset a partire dal 18 novembre, in seconda serata, e conterrà un episodio speciale in collaborazione con celebri comici come Aldo, Giovanni e Giacomo. Oltre alla messa in onda della serie, saranno disponibili tutte e sette le storie su Mediaset Infinity. Questo ampliamento della visibilità del progetto tende non solo a intrattenere, ma anche a sensibilizzare il pubblico sull’importante tema della salute dei giovani colpiti da cancro.

Una campagna di sensibilizzazione intende estendere l’attenzione su questa tematica nel corso dell’anno, accompagnata da contenuti extra creati dai ragazzi stessi. Inoltre, il programma ‘Le Iene’ di Italia 1 contribuirà attivamente a promuovere il Progetto Giovani, sottolineando come la cura per i pazienti adolescenti debba includere non solo trattamenti clinici, ma anche supporto psicologico e attività creative.

La serie rappresenta così non solo un innovativo strumento di comunicazione, ma anche un’opportunità per migliorare la qualità della vita di tanti giovani che affrontano il cancro, mettendo in evidenza l’importanza di una cura che vada oltre la mera terapia fisica.

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