Oggi, convegno annuale dell’AIC, Associazione Italiana Celiachia, ha presentato a Milano i primi rilevamenti ottenuti dallo screening pediatrico volto a individuare il rischio di celiachia e diabete di tipo 1 nei bambini. Questo progetto pilota ha coinvolto oltre 4.000 bambini, di età compresa tra i 2 e i 10 anni, in alcune regioni italiane, compresa Lombardia, Sardegna, Marche e Campania. I risultati rivelano un certo allarmismo: il 2,9% dei soggetti testati è risultato positivo ai marcatori di rischio per la celiachia, mentre lo 0,8% mostra segni di predisposizione al diabete.
Dettagli sul progetto di screening
Questo screening rappresenta una nuova frontiera per la sanità pubblica italiana, avviato in simultanea con l’approvazione della legge 130/2023, la quale introduce per la prima volta un programma diagnostico per l’identificazione della celiachia e del diabete di tipo 1 nella popolazione pediatrica. L’obiettivo primario di questo progetto, denominato ‘D1ce screen‘, è duplice: da un lato, si punta a identificare casi di celiachia silente nei bambini predisposti; dall’altro, è in atto una volontà di prevenire la comparsa di chetoacidosi, una delle manifestazioni più gravi del diabete di tipo 1 presintomatico.
I test sono stati condotti con la consapevolezza che una diagnosi precoce potrebbe migliorare notevolmente la qualità della vita dei bambini interessati e delle loro famiglie. La partecipazione a questa iniziativa è stata volontaria, ottimizzando così l’adesione da parte delle famiglie, lungimiranti dal punto di vista sanitario.
Risultati e commenti degli esperti
Marco Silano, direttore scientifico del convegno e direttore del Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Endocrino-Metaboliche e Invecchiamento dell’ISS, ha evidenziato l’importanza di questi risultati. Sebbene il 2,9% di positività agli anticorpi specifici per la celiachia possa sembrare alto, non implica necessariamente la diagnosi di celiachia conclamata. Infatti, si tratta di un dato che prevede un ulteriore approfondimento diagnostico da parte dei centri di riferimento, dove i bambini saranno monitorati e valutati in modo più approfondito.
La presidente dell’AIC, Rossella Valmarana, ha ulteriormente sottolineato la portata innovativa della legge e del programma di screening. Questa iniziativa, infatti, non ha eguali a livello mondiale e, perciò, ha suscitato interesse internazionale. Sono ben 25 i Paesi che hanno seguito i lavori dell’AIC in diretta streaming, confermando un occhio attento e curioso verso il modello italiano.
Implicazioni future sulla sanità pubblica
Le aspettative nei confronti di questo screening sono molto elevate. I risultati potrebbero non solo migliorare la qualità delle diagnosi, ma anche influenzare le strategie di sanità pubblica per la prevenzione di queste patologie nel lungo termine. La combinazione di diagnosi precoce e intervento tempestivo potrebbe ridurre notevolmente l’incidenza di episodi critici legati al diabete e migliorare la gestione della celiachia, una condizione spesso misconosciuta e sottovalutata.
Un’attenzione adeguata a queste patologie nella popolazione pediatrica non solo aiuterà a promuovere un generale miglioramento della salute dei più giovani, ma potrà anche significare un risparmio economico per il sistema sanitario nazionale nel complesso. La direzione intrapresa dall’Italia con questo progetto di screening gratuito potrebbe fungere da esempio e guida per iniziative simili in altri paesi, con l’obiettivo finale di un aumento della consapevolezza e della salute pubblica a livello globale.