Ogni anno, i pazienti affetti da tumore in Italia affrontano una spesa media annua di circa 1.800 euro, una somma che ricade interamente sulle loro spalle, senza un adeguato sostegno pubblico. Questi dati, evidenziati durante il congresso dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica a Roma, pongono in luce una seria questione economica e sanitaria che richiede attenzione. Senza un incremento degli stanziamenti pubblici, si teme che le spese per le cure e i trasporti, legati alla malattia, possano crescere ulteriormente, aggravando la situazione dei pazienti.
La tossicità finanziaria e l’impatto sui pazienti
Francesco Perrone, presidente dell’AIOM, ha messo in evidenza le difficoltà che i pazienti oncologici devono affrontare, non solo a livello sanitario ma anche economico. “Il rischio concreto – afferma Perrone – è che aumentino le spese a carico dei pazienti oncologici, con un numero sempre maggiore di cittadini che devono affrontare non solo il cancro, ma anche la cosiddetta tossicità finanziaria.” Questo termine si riferisce alle perdite economiche determinate dalla malattia, comprese le spese vive per cure e trattamenti. L’analisi dei costi legati al cancro in Italia rivela un quadro preoccupante: si parla di circa 20 miliardi di euro all’anno, di cui almeno 5 miliardi vengono sostenuti direttamente dai pazienti.
I costi out of pocket: un fardello pesante
Un recente studio pubblicato su The European Journal of Health Economics ha approfondito il tema dei costi out of pocket, ovvero le spese che i pazienti oncologici e le loro famiglie devono coprire di tasca propria. In media, ogni paziente oncologico spende oltre 1.800 euro all’anno. Le categorie principali che contribuiscono a questo importo includono trasporti, esami diagnostici e visite specialistiche. Nello specifico, il costo per i trasporti si attesta intorno ai 359,34 euro, una cifra che evidenzia i problemi di pendolarismo sanitario che colpiscono molti malati.
In aggiunta, i costi per gli esami diagnostici ammontano a 259,82 euro, e quelli per le visite specialistiche sono di circa 126,12 euro. Queste spese possono rivelarsi notevolmente gravose, considerando che il Servizio Sanitario Nazionale, purtroppo, è ancora alle prese con il problema delle liste d’attesa. Tali circostanze costringono i pazienti a ricorrere a soluzioni private per ricevere cure più tempestive, aumentando così il peso economico complessivo.
I limiti del Servizio Sanitario Nazionale
Il Servizio Sanitario Nazionale è un pilastro fondamentale della salute pubblica in Italia, ma le sue attuali difficoltà stanno avendo un effetto diretto sulle tasche dei pazienti oncologici. Nonostante gli sforzi per garantire l’accesso alle cure, il problema delle lunghe liste d’attesa rimane un ostacolo significativo per molti malati di cancro. Questo gap di servizi porta a una situazione in cui i pazienti, costretti dalla necessità, si trovano ad affrontare costi improvvisi e inaspettati, aggravando così la loro condizione economica e fisica.
La sfida per i decisori politici è quella di incrementare gli stanziamenti pubblici per affrontare questa crisi sanitaria, garantendo l’accesso tempestivo alle cure e riducendo la pressione finanziaria sui pazienti. L’analisi dei dati presentati al congresso dell’AIOM servirà come punto di partenza per un dibattito necessario e urgente, al fine di assicurare che i costi non diventino un ulteriore ostacolo per la salute dei cittadini italiani colpiti dal cancro.