Cancro in Italia: oltre 1.000 diagnosi giornaliere, mancano posti letto e professionisti del settore

In Italia, l’aumento delle diagnosi di cancro si scontra con la riduzione dei posti letto e la carenza di specialisti, sollecitando un appello dell’Aiom per maggiori risorse e assistenza.
Cancro in Italia: Oltre 1.000 Diagnosi Giornalieri, Mancano Posti Letto e Professionisti del Settore - Salutextutti.it

In Italia, la situazione relativa alla diagnosi e al trattamento del cancro sta diventando sempre più allarmante. Ogni giorno, si registrano circa 1.000 nuove diagnosi di cancro, con un aumento annuale previsto dell’1%. Tuttavia, questo incremento si scontra con una reale difficoltà nell’assicurare un’adeguata assistenza ai pazienti, evidenziata dai significativi tagli nei posti letto disponibili nei reparti di Oncologia negli ultimi dieci anni. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica , guidata dal presidente Francesco Perrone, ha lanciato un appello alle istituzioni per sollecitare maggiori risorse finanziarie, necessarie per affrontare questa crisi.

La grave riduzione dei posti letto

Negli ultimi dieci anni, il sistema sanitario pubblico italiano ha visto una drastica riduzione dei posti letto nei reparti di Oncologia: si è passati da 5.262 posti disponibili nel 2012 a soli 4.159 nel 2022. Questo calo di oltre 1.100 posti letto si aggiunge a un insieme di difficoltà che il servizio sanitario si trova a fronteggiare. La crescente domanda di assistenza oncologica non è stata accompagnata da adeguati investimenti, creando un divario allarmante tra necessità e offerta. Il presidente dell’Aiom, Francesco Perrone, ha sottolineato come l’oncologia stia affrontando un’esigenza sempre più pressante di risorse, affinché sia possibile non solo garantire una cura tempestiva ma anche migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici.

Perrone ha evidenziato inoltre la necessità di rendere la malattia oncologica “cronica” grazie ai progressi terapeutici e all’innovazione medica, cambiando così il paradigma della cura e aumentando le richieste di assistenza. Questo cambiamento richiede un significativo stanziamento di fondi per ampliare la disponibilità di spazi e per potenziare il personale del settore. Le liste d’attesa rimangono un’ombra preoccupante che infastidisce sia i pazienti che i professionisti, sottolineando come la soluzione di questo problema possa avvenire unicamente tramite l’ottimizzazione dei sistemi di prenotazione e una gestione più efficace delle risorse disponibili.

Emergenza di specialisti nel settore oncologico

Un’altra preoccupazione emersa durante il congresso nazionale dell’Aiom è la scarsità crescente di oncologi e infermieri in tutto il paese. La situazione è varia tra le diverse Regioni, ma è chiaro che la mancanza di specialisti dell’oncologia ha raggiunto livelli critici. Molti posti nelle scuole di specializzazione in oncologia, che dovrebbero alimentare la crescita del numero di professionisti nel settore, hanno iniziato a rimanere vacanti. Massimo Di Maio, presidente eletto dell’Aiom, ha messo in evidenza il compromesso che questo comporta per la qualità dell’assistenza oncologica, chiedendo l’implementazione di misure che attraggano nuovi talenti nel campo oncologico.

La scarsità di personale non riguarda solo i medici, ma anche gli infermieri e altri operatori sanitari, complicando ulteriormente la gestione delle malattie oncologiche. La sfida di attrarre e mantenere professionisti in questo settore richiede un cambiamento di mentalità da parte delle istituzioni e un impegno concreto per elevare le condizioni di lavoro e i percorsi di carriera all’interno del servizio sanitario nazionale. Senza l’assunzione di misure adeguate, si assisterà probabilmente a un continuo deterioramento della qualità dell’assistenza oncologica.

Ruolo dell’Aiom nella ricerca e assistenza

Nonostante le sfide significative che il sistema sanitario italiano si trova ad affrontare, l’Aiom continua a svolgere un ruolo fondamentale nel garantire standard elevati di assistenza oncologica. La resilienza dell’oncologia italiana è emersa come un punto di forza, in grado di produrre risultati eccellenti sia in termini di assistenza che di ricerca. I membri dell’Aiom hanno giocato un ruolo chiave nella definizione delle Linee Guida sui Patient-Reported Outcomes , che sono fondamentali per comprendere e monitorare la qualità di vita dei pazienti durante i trattamenti oncologici.

Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, ha anche insistito sulla necessità di sviluppare ulteriori strumenti a supporto della qualità di vita dei pazienti. Una particolare attenzione è stata rivolta alle criticità attuali, come l’assistenza psiconcologica, spesso carente in molte strutture. Con solo il 69% delle strutture dotate di personale dedicato per supportare i pazienti oncologici, è fondamentale che venga colmato questo gap per offrir loro un supporto completo durante il difficile percorso di cura.

In aggiunta, la lunga attesa per l’accesso ai nuovi farmaci è un ulteriore punto dolente, con pazienti italiani che devono attendere quasi 14 mesi, ben oltre i tre mesi d’attesa in Germania. Questa disparità sottolinea l’urgenza di un’ottimizzazione dei processi di approvazione e distribuzione dei farmaci oncologici nel Paese, affinché tutti i pazienti possano avere accesso alle migliori e più aggiornate terapie disponibili.

Appello dell’Aiom a tutela dei gruppi vulnerabili

Infine, l’Aiom ha lanciato un forte richiamo all’attenzione su categorie di pazienti particolarmente vulnerabili, come persone transgender, immigrati, detenuti e coloro che vivono in zone di guerra. Angela Toss, coordinatrice del Working Group Aiom Giovani, ha dichiarato che è essenziale garantire l’accesso alle cure oncologiche per tutti, indipendentemente dalle loro circostanze personali. Diverse barriere, sia culturali che sociali, possono ostacolare l’accesso ai trattamenti, ed è compito del servizio sanitario e delle istituzioni abbattere questi ostacoli, affinché la salute oncologica sia per tutti un diritto, e non un privilegio. Assistiamo così a un presente che, pur segnato da sfide e carenze, ci invita a riflettere sull’importanza di un sistema sanitario più inclusivo e accessibile, che possa davvero accogliere le necessità di tutti i pazienti oncologici nel nostro Paese.

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