Dal 3 al 10 novembre, la Rai promuove l’importante campagna Airc “La cura si chiama ricerca”

La Rai lancia la campagna “La cura si chiama ricerca” dal 3 al 10 novembre 2023, promuovendo la sensibilizzazione sulla ricerca contro il cancro e combattendo le fake news sulla salute.
Dal 3 al 10 novembre, la Rai promuove l’importante campagna Airc "La cura si chiama ricerca" - Salutextutti.it

La Rai lancia nuovamente la sua campagna “La cura si chiama ricerca”, un evento che si rinnova da ben 29 anni e che avrà luogo dal 3 al 10 novembre 2023. Questo appuntamento annuale non solo si configura come un momento di sensibilizzazione riguardo alla ricerca contro il cancro, ma segna anche l’impegno collettivo della rete pubblica italiana nel combattere le fake news legate alla salute. Durante la presentazione tenutasi a Viale Mazzini, il Direttore Generale Giampaolo Rossi ha illustrato come il sostegno a questa causa si sta ampliando, coinvolgendo vari mezzi di comunicazione, dall’informazione tradizionale a quella digitale.

L’importanza della campagna nell’informazione sulla salute

In un’epoca in cui la disinformazione e le notizie false si diffondono rapidamente, la campagna Airc si propone come una risposta efficace. Giampaolo Rossi ha spiegato che sarà fase fondamentale della campagna è combattere le notizie fuorvianti riguardo al cancro, facendo appello non solo ai professionisti del settore, ma anche al mondo dello spettacolo, affinché contribuisca a portare una maggiore consapevolezza sui temi della salute pubblica. Le varie piattaforme Rai parteciperanno attivamente, con telegiornali, programmi radiofonici e televisivi che veicoleranno messaggi a favore della ricerca oncologica.

La campagna non si limita solo alla trasmissione di informazioni; mira anche a mobilitare la comunità per sostenere gli sforzi di ricerca. Ricordando i risultati ottenuti nel corso degli anni, il presidente della Fondazione Airc, Andrea Sironi, ha dichiarato che la somma raccolta fino ad oggi supera i 148 milioni di euro, destinati a finanziare progetti di ricerca oncologica di alta qualità e trasparente. Si tratta di un consenso collettivo che ha portato a un significativo incremento del numero di sopravvissuti al cancro in Italia, con un aumento di oltre il 50% tra il 2010 e il 2020.

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Attività di sensibilizzazione e coinvolgimento delle nuove generazioni

Uno degli aspetti più innovativi di quest’anno è l’inclusione di Rai Gulp, canale dedicato ai più giovani, che trasmetterà brevi segmenti per sensibilizzare le nuove generazioni sulla questione della ricerca oncologica. Questa iniziativa è volta a raggiungere un pubblico giovane, educando e coinvolgendo i ragazzi nella lotta contro il cancro, utilizzando un linguaggio e formati che possano attrarre la loro attenzione. L’obiettivo è quello di instillare in loro un senso di responsabilità verso la salute e l’importanza della prevenzione, elementi cruciali per un futuro più sano.

Un momento clou della campagna sarà rappresentato dall’ultima puntata di “Tale e Quale Show“, in programma per venerdì 8 novembre. Il conduttore Carlo Conti, in collegamento da Firenze, ha confermato che anche quest’anno parte del premio in denaro andrà a favore dell’Airc. La presenza di figure simboliche come Conti e Paolo Bonolis, che si è già detto disponibile a promuovere le donazioni, sottolinea l’importanza del supporto del mondo dello spettacolo in queste iniziative.

Prevenzione e sostenibilità: un legame fondamentale

Margherita Granbassi, ambasciatrice di Airc e storica volontaria, ha condiviso il suo punto di vista sulla connessione tra prevenzione e sostenibilità ambientale. Il messaggio di Granbassi è chiaro: le abitudini quotidiane, come il fumo, non solo aumentano il rischio di malattie ma hanno anche un impatto ambientale significativo. Ha evidenziato che per produrre una singola sigaretta si consumano oltre tre litri d’acqua, e che il 45% dei rifiuti marini è composto da cicche di sigaretta. La sua testimonianza rappresenta un appello a riflettere su come le scelte individuali possono influenzare non solo la nostra salute, ma anche il pianeta.

Questa campagna non rappresenta solo un momento di raccolta fondi, ma è anche un’opportunità per costruire una cultura della prevenzione e della consapevolezza nei confronti delle malattie oncologiche. La Rai, con il suo potente mezzo comunicativo, ha l’obiettivo di unire la società in una lotta comune, dove ogni contributo, anche il più piccolo, può fare la differenza nella ricerca e nell’assistenza ai malati.

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