bacio
L'immunologo Mauro Minelli difende il bacio come gesto di affetto e strumento di socializzazione, nonostante i timori legati alla trasmissione di malattie.

Con l’avvicinarsi della Giornata internazionale del bacio, l’immunologo Mauro Minelli della Fondazione per la medicina personalizzata porta una nuova luce sul semplice atto di baciare. “Se nell’arte il bacio è simbolo d’amore, in medicina è visto sotto una doppia luce: arricchisce il nostro sistema immunitario e, nello stesso tempo, può trasmettere infezioni”, spiega Minelli ai microfoni dell’Adnkronos Salute.

Un alleato per il sistema immunitario

Minelli descrive il bacio non solo come un potenziale vettore di malattie come la mononucleosi o i virus respiratori, ma anche come un fattore di potenziamento immunitario grazie al trasferimento di milioni di germi. “È impensabile demonizzare il bacio”, afferma, sottolineando come esso rappresenti un’espressione fondamentale di socialità e affetto.

Prudenza sì, paura no

L’esperto riconosce la necessità di cautela, soprattutto nei confronti di neonati o persone con difese immunitarie compromesse, ma rimane fermamente convinto della necessità di mantenere il bacio come gesto di condivisione positiva. “Il bacio dovrebbe continuare a diffondere buoni sentimenti e sensazioni positive”, insiste Minelli.

La magia del primo bacio

Minelli chiude il suo intervento con un tocco di poesia, citando l’attrice Ingrid Bergman per cui il bacio è “un dolce scherzo che la natura ha inventato per fermare i discorsi quando le parole diventano superflue”. Questo, suggerisce, dovrebbe far riflettere sulla sua irrinunciabile dolcezza, anche in un’era segnata da distanze e precauzioni.

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