Il recente congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), tenutosi a Chicago, ha messo in luce significativi progressi nel campo della ginecologia oncologica. Tra i principali temi trattati, nuovi approcci chirurgici, l’introduzione di test innovativi per la personalizzazione della chemioterapia e l’impiego di combinazioni di immunoterapici per affrontare i tumori più ostici.
‘Less is more’ nella chirurgia dei tumori ovarici
Il professor Giovanni Scambia, Ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università Cattolica e Direttore Scientifico di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, ha discusso l’importanza di ridurre l’invasività nelle procedure chirurgiche. Lo studio CARACO ha rivelato che le pazienti con tumore dell’ovaio epiteliale in fase avanzata possono evitare l’asportazione dei linfonodi non interessati dal tumore senza compromettere la loro sopravvivenza. Questo riduce significativamente il rischio di complicanze come lesioni vascolari e linfedema.
Il Test ChemoID® per una scelta informata della chemioterapia
Un’altra innovazione significativa presentata è stata quella di un nuovo test che guida i medici nella selezione della chemioterapia più efficace. La dottoressa Camilla Nero, ricercatrice di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha spiegato come questo test, simile all’antibiogramma usato in microbiologia, possa determinare la terapia più efficace basata sulla risposta delle cellule tumorali. I risultati di uno studio multicentrico hanno mostrato una sopravvivenza libera da progressione nettamente superiore tra le pazienti trattate secondo i risultati di questo test rispetto a quelle trattate empiricamente.
Terapie innovative per tumori resistenti
L’ASCO 2024 ha anche evidenziato trattamenti promettenti per i tumori dell’ovaio che sono difficili da trattare. La dottoressa Nero ha discusso lo studio SCORES, che ha testato l’efficacia di Suvemcitug, un farmaco anti-angiogenetico, in aggiunta alla chemioterapia standard. I risultati hanno mostrato un miglioramento significativo nella sopravvivenza libera da progressione nei tumori resistente alla chemioterapia a base di platino.
Inoltre, lo studio BrUOG 345 ha indicato che una combinazione di immunoterapie, Nivolumab e Ipilimumab, è più efficace di Nivolumab da solo nel trattamento dei tumori a cellule chiare in fase metastatica, con una percentuale di risposta completa significativamente superiore.
Le presentazioni dell’ASCO 2024 hanno dunque offerto una panoramica promettente sulle ultime scoperte in ginecologia oncologica, dimostrando che i progressi in questo campo possono portare a trattamenti più efficaci e meno invasivi, migliorando la qualità della vita e le prospettive di sopravvivenza per le pazienti. Gli esperti del Gemelli continuano a essere in prima linea nella ricerca e nell’applicazione di questi nuovi approcci terapeutici, consolidando il loro impegno verso la lotta contro i tumori ginecologici.